016 / L'illusione della farfalla


Era la farfalla più grande che avesse mai visto.
Se ne stava con le ali spalancate, grandi quanto una sua mano aperta, sul muro di una casa al di là del cancello, a vantarsi dei suoi meravigliosi colori.
La osservò con ammirazione e timore.
Era bella da far paura.
Afferrò un sasso e lo scagliò in direzione della farfalla, colpendo il muro a pochi centimetri da lei.
Cercò di spaventarla.
Ma quella non si mosse.
La bimba infuriata corse via.
Tornò il giorno dopo per scoprire che la farfalla era di ferro.
Solo un ornamento.

By Claudia Fiori

photo by Genetrix205

015 / ASCENSUM


Era mattina, il cielo era limpido e l’aria gelida e umida. Non m’importava più dov’ero prima, non mi mancava nulla. Mi tolsi le scarpe, sentivo il prato bagnato dalla rugiada. Iniziai a sentire delle voci lontane, sembravano persone invisibili che urlavano il mio nome cercandomi, sempre più vicine. Ad un certo punto erano così vicine che sentii urlare il mio nome all’orecchio. Simultaneamente all’urlo cadde un fulmine, sentii un tuono fortissimo e non riuscii a vedere più nulla.

By Klaus

photo by onyxfaerie7

014 / Sorridi...


Mi chiesero cosa mi piacesse di più nelle persone. Facile. Il sorriso. Perché? Ci sono molti tipi di sorriso, un esempio sono i sorrisi dei bambini, puri e sinceri, ci sono i sorrisi sforzati, come quelli delle mamme, pronte a tutto per i loro piccoli. I sorrisi dei primi amori, sorrisi sognanti, sorrisi insicuri. Sorrisi che mascherano tristezza, sorrisi di divertimento, sorrisi dell'anima. È questo che amo delle persone, quella piccola mezza luna bianca, che riesce ad esprimere anche più di mille parole.

by Grafite Rossa

photo by Bummerdude

013 / L'avvocato delle Zanzare


“Signor giudice, obiezione!
Il convenuto non ha colpa alcuna.
A chi è incapace di intendere e di voler
non spetta sanzione.
La legge in merito è chiara
e non presenta una lacuna.
Non possiamo nemmeno attribuire il fatto
a chi, illo tempore, la capacità di comprensione
distribuì involontariamente male
perché, affannato dallo sforzo dei sei giorni di creazione
aveva ceduto al riposo domenicale.
Or dunque ,vostro onore, detto ciò, mi permetta qui di terminare
chiedendo la completa assoluzione delle zanzare.”

By Emanuela Rosanio

photo by Plognark

012 / Basta sognare!


Un giorno decisi di dire basta ai sogni a occhi aperti e, senza pensarci due volte, mi arruolai in una spedizione diretta nel Mato Grosso, alla ricerca del mitico tempio sotterraneo di Ibez. 
Alla fine, dopo mille peripezie, fui proprio io a scoprire il masso scolpito che celava l’accesso al tempio. Entrai così per primo nel vasto andito che però iniziò subito ad assumere tratti sempre più familiari, finché riconobbi le pareti e i mobili della mia stanza. Avevo di nuovo sognato a occhi aperti! 

Ivano Landi
BLOG

illustration by Nele-Diel

011 / Fall in love


Immergi un dito nella farina, sentine la consistenza, fallo sprofondare, giralo, spostalo, immergi le altre dita, immergi tutta la mano nel sacchetto. Chiudi la farina in un pugno, falla scorrere via e riprovaci ancora. Che sensazione piacevole, che profumo. Immergi l’altra mano nello zucchero, senti tutta la ruvidità, senti la dolcezza con i polpastrelli. Chiudi gli occhi. Immagina. Innamorati. Adesso quello che provi è solo una piccola parte di ciò che provo io. Voglio diventare Pasticcera.

by operanini
Canale Youtube

photo by mirtilly

010 / Finché Morte Non Vi Separi?


Quella notte il vampiro aveva individuato una preda davvero fantastica, una ragazza dai lunghi e soffici capelli biondi, esile e indifesa proprio come piaceva a lui. Aprì il suo mantello di seta e col suo sguardo ipnotico la attirò nel suo mortifero abbraccio...
La notte dopo si svegliò intontito, in preda a un forte mal di testa. Confuso, si guardò attorno per la cripta. Poi si accorse di avere l'anello al dito e che la bara era a due piazze. E che non era solo.
Cominciò a urlare terrorizzato.

By Marco Lazzara
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painting by TanyaPatra

009 / L’alba di un nuovo giorno


Un paesino, sperduto tra le montagne innevate. Girarsi e non vedere altro che neve tutt’intorno. La neve, che ti trasmette quel senso di pace interiore e non puoi più farne a meno. La calpesti, ma non vorresti. E’ così perfetta, candida e fredda. Ma il buio scende inesorabile e ti senti vuoto. Ti senti come quel paesino. Dimenticato da tutti. Rimani solo con la tua solitudine, con la tua tristezza e voglia di fuggire. Ma prima di fare il passo falso un raggio di sole annuncia l’alba di un nuovo giorno.

by Elena ArtEC

008 / Sei la cosa più insignificante del mondo


L'unica cosa di cui io ero felice di passare il mio tempo era quello di fare disegni con le mie mani. Le mie compagne di scuola mi apprezzavano solo per quello. Un giorno però, incontro lei! Una piccola batuffoletta di pelo che miagola. In questi anni mi sono legata a lei. Lei è come una notte. Non malvagia, ma saggia. La luna nel cielo blu, con tante piccole stelline, perchè solo in quell'istante capisco che le mie vecchie compagne sono più insignificanti di me. E' vero, la notte ti porta consiglio.

by MoonCat Katy

photo by Lionique

007 / Il ragazzo dal nome buffo


Il ragazzo dal nome buffo da piccolo, preferiva giocare con la sua fantasia e creare storie con una bambola e un orso di peluche. Crescendo al posto di bambole e peluche entrarono nei suoi giorni carta, pastelli e matite. Capì che da quegli amici non sarebbe mai stato deluso e con loro tutte le angosce sparivano! Più che sparire andavano dalla testa, alla mano al foglio! E più la testa si alleggeriva più i fogli si riempivano e più il ragazzo dal nome buffo era felice di aver trovato questi nuovi amici.

by Natale Mancuso

illustration by swordtosoul

006 / La libertà del palloncino


I palloncini volano e una bambina, rinchiusa nella sua stanza, se ne sta zitta a guardarli.
Chissà cosa pensa.
Forse vorrebbe diventare un palloncino e toccare il cielo.
Oppure non sta pensando a niente.
Semplicemente sta guardando quei palloncini volare e in quel momento si sta dimenticando di quanto prima si fosse sentita così sola.
Ora i palloncini sono diventati un puntino nel cielo per poi sparire.
La bambina, incantata, guarda ancora il cielo e non si sente sola.

005 / Myrto l'elfo


Myrto l'elfo era stato chiamato dal Re Vesyu a salvare la principessa Slania.
Partì per i boschi, con il suo arco magico. Un giorno arrivò alla cripta dove si trovava il fuoco Ocouf, l'unico che poteva bruciare legno di Irdral, di cui era fatta la porta della prigione dov'era reclusa Slania.
Appiccò l'Ocouf ad una torcia e lo portò con sé.
Giunse poi al maniero dov'era rinchiusa Slania, e andò nelle segrete, incendiò la grata con l'Ocouf, Slania lo ringraziò e tornò con Myrto al Regno.

by  Monica Paravella

photo by EmilieLeger

004 / Diritto a un finale


Non ero mai stata una persona violenta, anzi, non avevo mai nemmeno avuto il coraggio di schiacciare una zanzara.
Almeno fino a quel giorno.
Li ho uccisi tutti, nei modi peggiori, così che soffrissero e potessero odiarmi per quello che avevo deciso di fare.
Vorrei potermi nascondere dietro a un momento di follia, ma, in realtà, è stata una scelta razionale: nel momento in cui ho deciso che non avrei più scritto, ho capito che non potevo lasciare i miei personaggi in vita, senza un finale.

by Romina Tamerici

photo by monstermagnet

003 / L'ultima chiamata


Trhav. Cavaliere. Veterano. Gli fu data una missione. Una bambina doveva essere portata in salvo. Lei aveva occhi così dolci.
Una pelle candida. Quando arrivarono sulle montagne, quasi non la riusciva a distinguere nella neve. Giocava. Scherzava con lui. Non sapeva cosa stava accadendo. Le rovine del regno alle loro spalle. Lei, l’ultima principessa della casata. Avevano raggiunto il confine. -Va’, piccola mia. Io resto- I nemici si avvicinavano. Sorrise. Trhav e le sue vecchie e stanche ossa...

by Massimo D’Aiuto (Maxwell Wright)

painting by Odobenus

002 / Otto


L'orologio al mio polso continua a ridurre l'attesa. 07:59. Fende il tempo con un incessante e nevrotico TIC.
La mia ansia si accanisce sulla foto in cui vi è scolpito il Suo sorriso.
Con la mano sinistra la porto al petto mentre con la destra cerco di seguire le decorazioni in avorio del corpo che a stento riesco reggere. PLIC. Una goccia, una lacrima, si infrange su quello scoglio bianco, ne solca la superficie fino ad arrivare al freddo metallo. TIC. Chiudo gli occhi. "Solo per te". BANG.

by Slot

photo by monstermagnet

001 / Amore senza fili


Ormai ti conosco: so quando usi il cellulare o il computer, mi basta vedere un piccolo pallino verde accanto al tuo nome.
Conosco tutte le tue preferenze e passioni, lo deduco dai social network. Sì, ti conosco, mi dico...ma chi sei tu, veramente? E tu, sai chi sono io? Ora te lo scrivo su un foglio, lo piego ad aeroplano. Poi prendo la bici, arrivo sotto la tua finestra e te lo lancio.
Mi siedo a terra, ti sento ridere e urlare di non fare la scema, ma io sto qui seduta... aspetto il tuo aereo.

by Giulia

photo by JuliaDavis